Turismo, come valorizzare il patrimonio culturale lasciato dai regimi del Novecento? Presentato a Bari ‘Atrium Plus’
BARI – Sono stati presentati stamattina, a Palazzo di Città, gli eventi pubblici di Atrium Plus (di cui il Comune è partner) in programma, a Bari, il 6 e 7 marzo prossimi. Le attività progettuali di Atrium Plus (architetture dei regimi totalitari del XX secolo nel management urbano), finanziati dall’Unione Europea, mirano a valorizzare in chiave turistica il patrimonio culturale lasciato dai regimi totali del secolo scorso, che può diventare elemento di attrazione seguendo una “rotta culturale europea” in grado di costituire un fattore di sviluppo per le economie locali.
“Focus dello studio – si legge in una nota – è il contesto storico nel quale sono fiorite l’architettura e l’urbanistica che hanno caratterizzato quei regimi che hanno cercato di portare a termine un progetto di nuova società attraverso l’influenza sulle nuove generazioni e sul paesaggio urbano, utilizzando l’architettura a fini ideologici, con soluzioni sorprendenti”.
Il programma prevede che, mercoledì 6 marzo, una classe del Liceo Morgagni di Forlì, accompagnata dalla classe 4F del Liceo Salvemini di Bari, percorra l’itinerario che gli studenti baresi hanno predisposto in collaborazione con il Comune di Bari: la partenza è fissata alle 9 all’ingresso dell’assessorato regionale all’Agricoltura (lungomare N. Sauro 47/49). L’itinerario ideato si snoda sul lungomare di Levante e tocca la Chiesa di San Ferdinando, il Palazzo Mincuzzi, la Banca d’Italia, il Circolo canottieri Barion, il palazzo dell’Acquedeotto pugliese, il Kursaal Santalucia, il caseggiato INCIS, l’Albergo delle Nazioni, il palazzo della Città metropolitana di Bari, il Comando scuole Aeronautica militare – III Regione Aerea, la caserma Bergia, il palazzo del Corpo Forestale dello Stato e il Museo civico di Bari.
La mattina di giovedì 7 marzo, invece, nell’auditorium delle Culture del Salvemini, si terrà un evento transnazionale di disseminazione a cui parteciperanno tutti i partner italiani e croati del progetto.
“Questo progetto – ha detto l’assessore alle Culture, Silvio Maselli – si propone di promuovere la conoscenza e valorizzazione di luoghi e beni immobili, in questo caso riconducibili al razionalismo architettonico, una temperie che a torto si tende a far coincidere con l’espressione dei regimi del XX secolo, mentre è vero il contrario, e cioè che sono stati i regimi novecenteschi – sovietico, a partire dal ’17, italiano, a partire dal ‘22, e poi tedesco, dal ’33 – a scegliere il razionalismo teorizzato dal Bauhaus come espressione della forza dello Stato totalitario. L’essenzialità del razionalismo che rinuncia agli orpelli e alle decorazioni del liberty per esprimere la funzionalità degli edifici, diventa così lo stile prescelto per l’edilizia pubblica, nell’Italia del Ventennio come nella Croazia di Tito. Atrium plus ci offre l’opportunità di riflettere in termini storici anche sulle trasformazioni urbanistiche della città di Bari, che nel suo lungomare vede una traccia indelebile delle scelte effettuate dal podestà di Crollalanza a discapito degli stessi residenti del quartiere, che al tempo furono privati del rapporto diretto con il mare e spostati all’interno. L’itinerario barese del progetto, che sarà testato per la prima volta mercoledì, servirà anche a cercare una chiave di riflessione che possa restare patrimonio comune della città”.