Lavori di via Amendola, la mamma di una disabile scrive a Decaro: “Mia figlia non può andare a scuola da sola”
BARI – L’autonomia per una persona disabile è una cosa importante, un traguardo – spesso agognato – che conta come una vittoria alla maratona di New York. Lo sa bene la signora Anna (nome di fantasia), mamma di una ragazza disabile che vive nei pressi di via Amendola e che ogni giorno fa i salti mortali per regalare un po’ d’indipendenza alla figlia, Clara (anche questo nome di fantasia).
Clara, nonostante l’handicap, prova – e riesce, meglio: riusciva – ad andare da sola a scuola, un istituto che si trova, per fortuna, a pochi passi da casa. Ma i lavori di via Amendola hanno cambiato un po’ le cose, rendendo la vita di Clara ancora più difficile di quella che già è. E’ la signora Anna che lo spiega, sulla pagina Facebook del sindaco di Bari, Antonio Decaro, lamentando una cattiva gestione della situazione e una scarsa manutenzione del verde da parte del Comune: “Sono la mamma di una ragazza disabile che vive in via Amendola – scrive la signora sul social -, adesso più che mai la stessa via è impraticabile sia per i lavori che per i rami dei pini che sono stati tagliati e beatamente lasciati là a ‘pascere’. E’ possibile – chiede la donna – che mia figlia non possa andare in autonomia a scuola?”
“E’ davvero uno scempio”, commenta intristita Anna, che continua: “Abbiamo inviato una pec all’attenzione dell’assessore Galasso (responsabile dei lavori pubblici, ndr), ma tutto tace. Chissà perché quando si fanno altrove questi lavori si prevedono percorsi alternativi per i disabili, mentre qui si rischia ogni giorno di essere investiti”. Conclude la donna: “Caro sindaco la stimo, ma la invito a rendersi conto di persona di come mia figlia va a scuola la mattina e torna a casa alle 14 col rischio ogni giorno molto alto di essere investita”.
Per adesso il primo cittadino non ha risposto. Lo ha fatto, però, l’assessore Galasso, replicando al post con un commento, dopo essere stato “taggato” da un consigliere comunale: “Gentilissima signora, non sapevo di questo problema. Mi adopero subito per risolverlo, comprendo i disagi”, promette Galasso alla donna, spiegando poi, in un secondo lungo commento, che “il progetto di adeguamento di via Amendola, per l’intera lunghezza d’intervento che va da incrocio con viale Einaudi fino a rotatoria esistente di Mungivacca, prevede nuovi marciapiedi con larghezza minima di 1,5 metri, attraversamenti per disabili con rampe max 5% pendenza e guida loges per non/ipovedenti, su entrambi i lati. L’incrocio con via Hahnemann, al pari di quelli con via Laforgia e viale Einaudi, saranno trasformati con tipologia a rotatoria, molto più sicuri ed agevoli per pedoni e disabili. La nuova via Amendola sarà molto più a dimensione di pedone, indipendentemente dalla sua forma di abilità, pur salvaguardando la funzione di asse stradale di scorrimento e penetrazione in città”. In sostanza, spiega Galasso, “avremo meno code, più fluidità dello scorrimento dei veicoli, più confort per pedoni e nuova pista ciclabile. Occorre solo pazientare ancora qualche mese ed attendere il completamento lavori previsto entro estate 2020”.
Secondo quanto dichiarato da alcuni residenti, il pino che intralciava la zona pedonale sarebbe stato rimosso già questa sera, dopo un sopralluogo di Galasso con la polizia locale. Il problema non è totalmente risolto, ma almeno è un inizio.