Inaugurato il primo telescopio per l’astronomia a raggi gamma: il contributo di Politecnico e Università di Bari
ARIZONA (USA) – C’è anche il contributo scientifico dei docenti del Dipartimento Interateneo di Fisica Poliba-Uniba all’inaugurazione del primo prototipo di Telescopio “Schwarzschild-Couder” per l’astronomia a raggi gamma avvenuta l’altro ieri, in Arizona (Stati Uniti), all’Osservatorio Whipple di Amado, a sud di Tucson.
Gli obiettivi principali del prototipo saranno quelli di dimostrare la qualità delle prestazione del sistema ottico di nuova generazione e contribuirà alla costituenda realizzazione della nuova potente rete di telescopi interconnessa “Cherenkov Telescope Array” (CTA).
Il fine del progetto CTA sarà lo studio dell’universo alle alte energie, per mezzo della rivelazione dei fotoni gamma. Queste indagini consentiranno di indagare i fenomeni astrofisici più violenti che avvengono nel nostro universo, ma potrebbero anche portare a informazioni preziose su aspetti ancora poco noti o addirittura sconosciuti, come la natura della materia oscura, che costituisce la maggior parte della materia esistente nel cosmo.
L’Italia ha partecipato al progetto con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF): “L’INFN ha giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione di questo prototipo del telescopio medio di CTA – ha detto Nicola Giglietto, responsabile nazionale di CTA per l’INFN e professore del Politecnico di Bari del Dipartimento Interateneo di Fisica di Bari. “La progettazione della camera di questi telecopi – ha sottolineato – è stata coordinata da Francesco Giordano e Riccardo Paoletti, ricercatori INFN e professori rispettivamente presso le Università di Bari e Siena. Anche i sensori ottici e l’elettronica di lettura di sono stati realizzati in Italia. L’inaugurazione del nuovo telescopio – ha concluso Giglietto – è il risultato di una intensa collaborazione italo-americana che vede coinvolte diverse università americane, italiane e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare”.
Il prototipo costituirà uno dei mattoncini della rete CTA, che sarà il principale osservatorio globale per l’astronomia nel prossimo decennio ed oltre. Le caratteristiche innovative di questi telescopi permetteranno a CTA di migliorare drasticamente la qualità di immagini di grandi regioni di cielo e di migliorare la rivelazione di sorgenti astronomiche deboli.
CTA è un’iniziativa globale, che vede impegnati oltre 1.400 scienziati e ingegneri di 31 paesi nello sviluppo scientifico e tecnico dell’osservatorio di raggi gamma ad alta energia più grande e sensibile al mondo, con circa 120 telescopi, di tre dimensioni diverse, divisi tra due siti: uno nell’emisfero nord all’Osservatorio di Roque de los Muchachos, e l’altro nell’emisfero australe vicino al sito esistente dell’Osservatorio meridionale di Paranal, in Cile. L’osservatorio CTA studierà sorgenti di raggi gamma astrofisiche nell’intervallo di energia da 20 Giga-elettronVolt a 300 Tera-elettronVolt, con una sensibilità circa dieci volte maggiore rispetto a qualsiasi osservatorio mai costruito prima.